PROLOGO
Primo lunedì dopo capodanno, Sacramento, Capitale della California. Il nome della donna bionda è Claire Voyant, un nome appropriato per
una che tra i suoi talenti annovera anche la chiaroveggenza.[1]
Nel periodo di tempo che è passato da quando per la prima volta ha
avuto una visione di ciò che sarebbe accaduto oggi, ha esplorato innumerevoli
versioni di come sarebbe finita e di quale sarebbe stato il suo ruolo in
ciascuna di esse.
Oggi è finalmente qui, pienamente consapevole di ciò che accadrà tra
pochi secondi e che le sue azioni faranno la differenza ed ancora una volta si
chiede: cosa farò stavolta?
Il Diavolo, suo Signore, non le dà alcuna risposta.
Il Diavolo non gioca mai da solo
(Anonimo)
#91
CAMPI DI BATTAGLIA
1.
Topanga, Canyon, Los Angeles,
California, oggi, mezzanotte e 48. Ora
del Pacifico.
La ragazza bionda che indossa un succinto costume blu e rosso alza gli
occhi verso la creatura demoniaca davanti a lei.
Solo pochi istanti fa
era sul punto di crollare in preda alla depressione ma ora tutto è cambiato,
ora è la sua metà oscura a dominare e lei non ha paura.
Le sue pupille ora
sono rosse e brillanti come il fuoco dell’Inferno, dalle sue labbra stirate in
un sorriso maligno fuoriescono canini appuntiti, il simbolo del pentacolo
rovesciato marchiato sulla sua spalla nuda brilla e pulsa nell’oscurità.
-Non avresti dovuto ricordarmi il mio potere, padre...- dice -… perché
lo userò contro di te.-
Nella sua mano destra
si materializza una spada di un metallo brillante. Con gesto rapido ne affonda
la lama nel petto del demone che le sta di fronte.
E il demone urla.
Torre delle Ombre, un luogo senza
tempo.
Jennifer Kale è ancora molto giovane ma ha già avuto esperienze che le
basterebbero per una vita intera
Jennifer è anche una strega, erede di una
linea di adepte delle arti magiche che risale a tempi ormai dimenticati quando
Atlantide non era ancora affondata e dominava su quasi tutta la parte
occidentale del pianeta Terra.
-Dobbiamo rintracciare i nostri amici e liberarli. Non me ne andrò
senza di loro.- dice rivolta all’essere composto da fango e vegetazione che
l’accompagna.
L’Uomo Cosa rimane,
come sempre, silenzioso.
Topanga, Canyon, Los Angeles,
California, mezzanotte e 49. Ora del Pacifico.
Prima che l’Alta Sacerdotessa della Chiesa dei Dannati possa fare più
che sfiorarla, Lilith Dracula si trasforma in nebbia.
-Maledetta vigliacca.- sibila la donna.
Lilith riappare alle
sue spalle e l’afferra attirandola verso di sé.
-Non vigliacca, prudente.- dice.
Con una mossa rapida
la figlia di Dracula affonda i suoi canini nel collo della sua nemica.
2.
La Torre delle Ombre, un luogo
senza tempo.
Jennifer Kale si ferma, corruga la fronte, socchiude gli occhi ed
infine si rivolge all’Uomo Cosa:
-Lo senti anche tu, non è vero, vecchio amico? Almeno uno di coloro
che cerchiamo è oltre questa porta.-
L’Uomo Cosa
ovviamente non risponde e la giovane strega prova a spingere la pesante porta
davanti a lei ma senza successo.
-Chiusa, naturalmente, ma non lo rimarrà a lungo.-
Jennifer muove
rapidamente le mani e mormora un incantesimo in una lingua dimenticata da
millenni. La porta si spalanca di colpo.
All’interno una donna
dai capelli ramati è china su un uomo che Jennifer conosce bene ormai.
-Frank!- esclama istintivamente.
La donna dai capelli
ramati si volta verso di loro mostrando un volto deformato con zanne enormi.
-Come osate disturbare il mio pasto?- grida -Morirete!-
La donna scatta verso
i nuovi venuti e contemporanea si trasforma in un grosso pipistrello umanoide
con grandi zanne ed affilati artigli.
Topanga, Canyon, Los Angeles,
California, mezzanotte e 50. Ora del Pacifico.
Il Capro Nero urla mentre la lama demoniaca affonda nel suo petto ed
il suo urlo echeggia per tutto il canyon ed oltre. Nella cinta urbana della
città bravi cittadini si agitano nel sonno e coloro che ancora non dormono
sentono un brivido correre lungo la loro schiena.
Il Capro Nero urla
contorcendosi al suolo per un dolore che solo quella lama avrebbe potuto
inflggergli e la donna che lo ha ferito si volge verso i presenti chiedendo:
-Chi vuole essere il prossimo?-
Un attimo di silenzio
poi si fa avanti una giovane donna bionda completamente nuda che sfoggia sulle
spalle un paio di grandi ali e che risponde con voce stentorea:
-Io!-
Jazz Jade, la
Cacciatrice delle Ombre fa un sorriso cattivo e replica:
-Speravo che lo dicessi.-
Londra, Inghilterra, Circa le sei
del mattino UTC.
L’ispettore Capo George Chelm, comandante della Squadra Antivampiro
della Polizia Metropolitana, colloquialmente nota come Scotland Yard, spegne il
computer e si prepara a tornare a casa. I vampiri e le altre creature
soprannaturali stanno ormai tornando ai loro luoghi di riposo dovunque siano e
magari daranno anche a lui il tempo di riposare un po’.
Il Sergente Henderson
entra precipitosamente infrangendo le sue illusioni.
-Mi scusi, Signore, ma ci appena segnalato un probabile caso di
omicidio vampirico a Trafalgar Square.-
Chelm sospira e
commenta;
-Proprio a fine turno, naturalmente. Va bene, Henderson, andiamo a
vedere sperando che non sia una perdita di tempo.-
3.
Torre delle Ombre, un luogo senza
tempo.
Hannibal King ha la sgradevole sensazione di aver camminato per ore ma
di essere sempre al punto di partenza.
-Dove stiamo andando, vecchio?- chiede spazientito.
-Dove ci porta la storia.- risponde l’enigmatico individuo che si fa
chiamare Headstone P. Gravely -È destino dei personaggi non sapere cosa li
aspetta al prossimo snodo narrativo. A volte nemmeno il narratore stesso lo
sa.-[2]
-Risparmiami queste bubbole pseudo filosofiche e rispondi alla mia
domanda.- ribatte il detective vampiro.
-Per la verità non lo so. È per questo che stiamo girando in tondo da
un po’: stiamo aspettando uno sviluppo che ci coinvolga.-
Un forte rumore
dietro un angolo fa tacere per un attimo Gravely che subito dopo aggiunge:
-E forse è arrivato.-
King si precipita
dietro l’angolo ed alla sua vista si presenta un gigantesco pipistrello che sta
aggredendo Jennifer Kale.
-Decisamente uno sviluppo interessante.- commenta Gravely.
Londra, Inghilterra, Ore sette
del mattino UTC.
La scena del crimine è stata transennata a dovere e l’ora fa sì che ci
siano in giro relativamente pochi curiosi il che è un bene, pensa l’Ispettore
Capo Chelm. Il grande pubblico non crede all’esistenza dei vampiri e forse è
meglio così.
Oltrepassa le
transenne mentre gli si avvicina un Ispettore della Stazione di zona.
-Sembra proprio pane per i denti della tua squadra… se mi permetti il
gioco di parole, Chelm. Ti lascio volentieri il caso.-
Chelm fa un breve
cenno di assenso r quindi si ferma ad osservare le vittime, un ragazzo ed
una ragazza di poco più di vent’anni almeno apparentemente. La prima cosa che
nota è che sono nudi, abbracciati ed appoggiati al piedistallo della Colonna di
Nelson come in posa... una posa che gli è vagamente familiare peraltro. Decisamente
insolito per un omicidio vampirico.
-Cosa può dirmi, Dottore?- chiede Chelm al Medico Legale.
Il Dottor John Watson
si volta verso di lui e risponde:
-Opera di un vampiro, non ho dubbi anche se…-
-Anche se…?-
-Potrò averne la sicurezza solo dopo aver effettuato l’autopsia, ma
secondo me questi due ragazzi sono stati dissanguati nell’arco di diversi
giorni e sono stati portati qui solo dopo morti, ovvero presumibilmente quattro
ore fa. Fossi in lei, Ispettore Capo, cercherei tra le denunce di persone
scomparse per identificarli, ma immagino che ci abbia già pensato.-
-In effetti, sì, Dottore ma apprezzo sempre un buon suggerimento. Ne
ha altri per caso?-
-Per la verità sì: il vostro vampiro deve essere un appassionato di
musica degli anni 60 ed in particolare di John Lennon e forse anche Paul
McCartney.-
-Sta giocando a fare Sherlock Holmes, Dottor Watson?- interviene il
Sergente Henderson.
Il giovane medico
sospira ed accenna ad un sorriso, è abituato alle battute sul suo cognome fin
dagli studi di medicina.
-Non occorre avere l’acume di quell’illustre detective, Sergente, ma
appena un po’ di interesse per la musica. Quei due ragazzi sono stati messi
nella stessa posizione di una famosa foto di John Lennon e Yoko Ono del 1969.-
Ecco perché mi
sembrava familiare, pensa Chelm poi dice ad alta voce:
-Perché un vampiro dovrebbe rapire qualcuno, trattenerlo per giorni e
poi creare questa messinscena?-
-Non ho una risposta.- replica Watson -Ma temo che quando l’avremo non
ci piacerà.-
Chelm non potrebbe
essere più d’accordo.
Topanga, Canyon, Los Angeles, California,
oggi, mezzanotte e 52. Ora del Pacifico.
Danielle Seward si chiede cosa deve fare adesso. È intervenuta al più
grande sabba delle streghe devote a Satana che la Storia ricordi, sicuramente
il più grande raduno in terra americana ma si è trasformato ben presto in
qualcosa di diverso e di molto pericoloso. Le creature che circondano lei e le
sue consorelle, vampiri, lupi mannari, ghoul, hanno decisamente intenzioni
ostili ma sembrano essersi fermati come se attendessero l’esito dello scontro
tra Lilith e la Somma Sacerdotessa.
È un mannaro dal pelo
nero a rompere lo stallo.
-Ultima
possibilità, signore. Andatevene pacificamente finché potete.-
-Non possiamo. Io non posso. Ho giurato lealtà al Nero Signore e non
posso infrangere il patto. La mia anima gli appartiene e così quella di molte
mie consorelle. Dobbiamo obbedire alla sua volontà ed a quella della sua figlia
prediletta.- replica una donna
dell’apparente età di trent’anni dai capelli castani.
-In questo caso, mi
dispiace per voi. La mia gente ha stipulato un patto di non aggressione con
Lilith Dracula ed io ne sono il garante. Se persistete nel vostro atteggiamento
dovrò guidare il mio branco contro di voi e sarebbe spiacevole, credetemi.-
-Credevo che licantropi e vampiri fossero nemici da sempre.-
interviene Danielle.
-Lei ha visto
troppi brutti film e letto troppi romanzi di second’ordine, Miss. È vero che
non amiamo i vampiri, specie quando tendono a trattarci come fossimo loro
servi, ma siamo anche pratici e la reciproca non interferenza è preferibile ad
una guerra senza fine.-
-Dice che disprezza i vampiri perché vi trattano come servi ma non è
questo che siete qui adesso? Servi al guinzaglio della figlia di Dracula?-
replica la donna che ha parlato per prima.
-Non servi, ma
alleati alla pari. Un concetto che forse lei non riesce a capire, Miss… non so
il suo nome.-
--Mi chiamo Paula Harper è sono la leader di
tutte le congreghe di streghe devote a Satana per volere del Nero Signore in
persona.-
-Io sono Philip
Russell, Los Angeles è la mia città, il mio territorio se preferisce, Miss
Harper e non intendo lasciarlo a voi. Non mi piace uccidere, non costringetemi
a farlo. Ultimo avvertimento.-
Le ultime parole del
licantropo echeggiano nel canyon mentre Danielle teme la risposta della sua
leader fin troppo devota.
4.
Topanga, Canyon, Los Angeles, California,
oggi, mezzanotte e 54. Ora del Pacifico.
Lilith Dracula si ritrae dal collo della Somma Sacerdotessa urlando.
-Il mio sangue ti è indigesto, figlia di Dracula?- la irride la sua
avversaria -Forse è perché sono un demone per metà, che ne dici?-
-Che troverò un altro modo di ucciderti.- replica la Signora dei
Vampiri.
-Detto da vera figlia dell’Impalatore ma vediamo se tu sei capace di
resistere al mio fuoco infernale come io lo sono al tuo morso.-
Fiamme rossastre si
formano sulla punta delle dita della Somma Sacerdotessa e si uniscono in
un’unica grande fiammata.
Londra, Inghilterra, Ore tre del pomeriggio,
UTC.
L’ispettore Capo Chelm entra nella speciale sala autopsie del Coroner
di South Inner London e si rivolge al giovane medico legale dai capelli neri
chino su un cadavere:
-Adesso può dirmi qualcosa di più, Dottor Watson?-
-Posso confermarle i miei sospetti, Ispettore.- risponde l’uomo
-Dall’esame dello stomaco risulta che questi poveri ragazzi sono rimasti per
almeno cinque giorni senza mangiare e mostrano anche segni di disidratazione
oltre che essere stati pressoché completamente dissanguati-
-Questo è… insolito. Mi occupo di vampiri da circa dieci anni ed è la
prima volta che mi capita una cosa simile. Sembra più una cosa da serial
killer.-
-Un serial killer vampiro? Un pensiero inquietante.-
-E se fosse davvero così, presto avremo altre vittime simili e nessun
indizio per rintracciare l’assassino.-
-Un modo potrebbe esserci.-
-Che intende dire?-
-Chi viene ucciso da un vampiro diventa vampiro a sua volta e si
risveglia dopo tre notti dalla morte… che per questi ragazzi significa al
tramonto di dopodomani. È per questo che qui eseguiamo sulle vittime dei
vampiri quel macabro rituale che lei ben conosce prima di seppellirli in modo
che restino morti. E se stavolta non lo facessimo?-
-Mi sta suggerendo di lasciare che si risveglino?-
-Ci pensi, Ispettore: avrebbe l’opportunità più unica che rara di
apprendere i particolari dell’omicidio direttamente dalle vittime.-
Chelm deve ammettere
di essere tentato.
Topanga, Canyon, Los Angeles, California,
oggi, mezzanotte e 55. Ora del Pacifico.
Se glielo chiedeste brutalmente Philip Russell forse ammetterebbe che
non vorrebbe essere qui a combattere una battaglia che avrebbe preferito
evitare, ma è sempre stato un uomo… ed un licantropo… pragmatico.
-Sto ancora aspettando
una risposta.- dice.
Paula Harper serra le
labbra. Il suo signore, Satana, l’ha resa immortale ed eternamente giovane più
di sessant’anni fa, ma con beffardo senso dell’umorismo non l’ha guarita dal
cancro che la divora, un cancro che anche se non è progredito da allora, è
sempre dentro di lei a tormentarla.
-Io obbedisco al mio signore.- dice mentre si solleva dal suolo
allargando le braccia -E per i suoi nemici non c’è pietà.-
Il suo corpo si
illumina di una sconosciuta energia che si riversa su chi le sta di fronte.
5.
Torre delle Ombre, un luogo senza tempo.
L’uomo di colore che ha detto di chiamarsi Lucas Cross sorride
sinistramente ai suoi due prigionieri: Blade il Cacciatore di Vampiri e
l’enigmatica creola di nome Dominique e chiede:
-Davvero non vi interessa sapere come sono diventato quello che sono?
Che delusione.-
-Forse a Blade non interessa ma io ammetto di essere curiosa.- replica
Dominique.
-Molto bene. Tutto iniziò molti anni fa ad un incrocio…-
Topanga, Canyon, Los Angeles, California,
oggi, mezzanotte e 56. Ora del Pacifico.
Cosa avrebbe potuto fare il fuoco infernale alla Signora dei Vampiri
non verrà scoperto stanotte perché Lilith lo evita diventando prima nebbia e
poi pipistrello contemporaneamente lancia un comando mentale:
“Ora!”
La vampira cieca di
nome Elianne Turac risponde allo stesso modo con un un’unica parola:
“Obbedisco:”
Ad un suo cenno i
ghoul che finora ha tenuto a freno si scatenano sui presenti.
Torre delle Ombre, un luogo senza tempo.
È un impulso fin troppo umano quello che fa balzare Hannibal King
contro la mostruosa vampira allontanandola da Jennifer Kale.
-Di solito non sono il tipo che picchia le donne ma, come si dice, tu
non sei una signora.- dice il vampiro
-Battuta stantia anche per chi si atteggia a detective privato vecchio
stile come te, King.- ribatte la sua avversaria mentre lo afferra per il collo
e lo solleva come se fosse senza peso.
-Mi conosci?-
-Da tanto tempo. Da quando Deacon Frost ti mutò in vampiro e da molto
tempo prima. Ho osservato la tua specie strisciare nel fango per poi evolvere
in patetiche scimmie che si credono simili a Dio ed invece sono anche meno
dell’argilla da cui sono stata forgiata.-
-Chi sei davvero?-
-Non mi riconosci, King, eppure dovresti. Ci siamo incontrati più volte
anche se io avevo un’altra forma. Guardami negli occhi-
King lo fa ed
esclama:
-Tu… tu sei…-
Sul volto dell’essere
si forma un’espressione di pura malvagità mentre aggiunge:
-Io sono la madre di tutti quelli come te… dei vampiri, dei licantropi
e di ogni altra creatura soprannaturale. Sono la madre dei demoni.-
L’ aspetto
dell’essere muta in quello di una donna dalla lunga chioma nera e dalla pelle
lattea.
-… io sono l’unica, vera…. LILITH!-
FINE DEL NOVANTUNESIMO EPISODIO
NOTE DELL’AUTORE
In realtà nulla da
dire sulla storia a parte un’osservazione personale. Questa avrebbe dovuto
essere la storia dell’origine di Lucas Cross ma l’autore si è fatto prendere la
mano ed ha scritto altro. Perdonatelo se potete.
Nel prossimo
episodio…. Lo saprete leggendolo.
Carlo.